Come si spegne la libertà di espressione
Un nuovo test per la libertà accademica e civile: il monitoraggio dei social media degli studenti internazionali
Ogni giorno la guerra di Trump all’università e alla ricerca si arricchisce di un nuovo terreno di battaglia. Per gli estremisti al potere negli Stati Uniti, la demolizione del sistema americano della ricerca scientifica e la repressione della libertà di espressione nelle università e negli enti pubblici di ricerca sono diventate passaggi cruciali nella costruzione dello Stato autoritario e nell'erosione delle libertà civili.
Un dispaccio del Segretario di Stato Marco Rubio, ottenuto da Politico, rivela che l’amministrazione sta valutando l’introduzione di un sistema di controllo dei social media per gli studenti e i ricercatori stranieri che fanno domanda di ingresso negli Stati Uniti. In preparazione a questo nuovo requisito, l’amministrazione ha ordinato ad ambasciate e consolati di sospendere la programmazione di nuovi colloqui per i richiedenti dei visti per ragioni di studio e ricerca. La sospensione riguarda anche i colloqui per i fruitori di programmi di scambio culturale o professionale (inclusi professori visitatori e lavoratori stagionali).
Il dispaccio non specifica chiaramente quali contenuti verrebbero analizzati nel controllo dei social media. Se confermata, la misura si inserirebbe nel quadro del piano Catch and Revoke, che prevede l’uso dell’intelligenza artificiale per monitorare i profili social degli immigrati e revocare i loro permessi di soggiorno.
Rubio ha più volte ribadito che il permesso di entrare e soggiornare negli Stati Uniti è un privilegio, non un diritto. Ma il punto è un altro: ciò che in una democrazia è un diritto e non un privilegio — e che negli Stati Uniti è tutelato dalla Costituzione — è la libertà di opinione e di espressione.
Accettare che questa libertà non sia più garantita agli immigrati regolari significa accettare, implicitamente, che anche i cittadini americani possano essere soggetti al monitoraggio delle opinioni e a conseguenze punitive, perdendo così la pienezza di un diritto fondamentale.
Come in ogni regime autoritario, il controllo e la repressione colpiscono inizialmente le categorie meno popolari: gli immigrati, e in particolare quelli che frequentano i college d'élite — un gruppo che non gode certo delle simpatie dell’elettorato. Ma una volta affermato il principio che la libertà di espressione sui social può essere controllata e utilizzata per giustificare azioni repressive, diventa difficile arginarne l’estensione. Trump stesso ha offerto un esempio lampante di questo meccanismo di estensione: dopo aver fatto deportare immigrati regolari in carceri all’estero senza alcuna accusa formale, ha dichiarato nello Studio Ovale che misure analoghe potrebbero applicarsi anche a cittadini americani ritenuti “pericolosi” per gli interessi del paese.
Misure di questo tipo perseguono due obiettivi. Da un lato, indeboliscono ulteriormente le università statunitensi, che fanno grande affidamento sugli studenti internazionali per sostenere i propri bilanci. Secondo l’Institute of International Education, nell’anno accademico 2023-24 oltre 1,1 milioni di studenti stranieri erano iscritti a college e università americane. Dall’altro lato, avanzano la normalizzazione del controllo della libertà di espressione e rafforzano l’intimidazione nei confronti di uno dei pochi focolai organizzati di dissenso: il mondo accademico. I social media, oggi, sono il principale canale per la diffusione di informazioni e opinioni. Misure come questa puntano a svuotarli di contenuti critici, costruttivi e civili.
Sono passaggi cruciali nel consolidamento di un regime autoritario. Eppure, continuano a essere sorprendentemente sottovalutati dalla maggior parte dei media tradizionali, soprattutto in Italia.
Un clima di repressione
Poiché l’assalto dell’amministrazione al sistema della ricerca si estende ogni giorno, è sempre più difficile tenere traccia di quanto sta accadendo. Permettetemi, per una volta, di ricorrere a un elenco puntato per riassumere gli interventi più rilevanti già compiuti o in fase di progettazione:
Cancellazione dei finanziamenti alle università considerate ostili, a partire da Harvard.
Riduzione drastica del finanziamento pubblico alla ricerca attraverso la contrazione degli overheads.
Ridimensionamento o chiusura degli enti pubblici di ricerca e limitazione dell’accesso ai dati da essi prodotti.
Indebolimento strutturale del Dipartimento dell’Istruzione, sull’orlo della chiusura.
Selezione politica dei progetti finanziabili sulla base della coerenza con le posizioni dell’amministrazione.
Tentativo di controllare il sistema di reclutamento di studenti e docenti della Harvard University.
Arresto e deportazione di studenti e ricercatori stranieri per reati d’opinione, senza accuse formali.
Revoca della possibilità di reclutare studenti internazionali per Harvard.
Sospensione delle procedure di assegnazione dei visti a studenti e ricercatori internazionali e controllo dei social media di studenti e ricercatori stranieri.
Le conseguenze di questo assalto sistemico sono già visibili: decine di migliaia di progetti di ricerca sono stati cancellati, portando alla chiusura di laboratori, l’interruzione di programmi di dottorato e il blocco delle assunzioni in molti atenei.
Uno degli effetti più drammatici è il crollo dell’attrattività del sistema scientifico americano. Questo grafico, basato su dati Studyportals e pubblicato dall’Economist, mostra che le ricerche online per PhD negli Stati Uniti sono in netto calo rispetto all’anno precedente. Gli istogrammi rappresentano la variazione percentuale delle ricerche per i programmi di dottorato di ciascun paese osservata ad aprile rispetto all’anno precedente. Il pannello a sinistra mostra che gli studenti residenti negli USA cercano ora opportunità altrove: in Europa, in Canada, in Australia. Come evidenzia il pannello a destra, anche dall’estero l’interesse verso i PhD americani crolla, mentre aumenta verso destinazioni percepite come più stabili e libere come l’Europa e l’Australia.
Chi vuole fare ricerca non vede più negli Stati Uniti un ambiente fertile e sicuro dove coltivare il proprio talento. Trump e i suoi alleati stanno minando uno dei pilastri dello sviluppo americano: l’ecosistema della scienza e dell’innovazione.
Se le affermazioni di J.D. Vance (“Le università sono il nemico. I professori sono il nemico”) e Nick Rufo (“vogliamo costringere gli atenei a vivere in una condizione di terrore esistenziale”) esprimono lo spirito dell’assalto alla conoscenza, una frase pronunciata ieri dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt rivela l’assenza di consapevolezza sulle conseguenze del miope autoritarismo dell’amministrazione. Interrogata sul senso della guerra a Harvard, Leavitt ha dichiarato: “In questo Paese abbiamo bisogno di più idraulici ed elettricisti e di meno laureati LGBTQ all’Università di Harvard”.
Continuando così, è esattamente ciò che accadrà. L'America è destinata a rimpiazzare laureati in college di élite - che avrebbero contribuito allo sviluppo di settori ad altissimo valore aggiunto -con un esercito di manovali.
Ottimo articolo! La cosa paradossale riguardo all'ultima citazione della portavoce Leavitt è che negli Stati Uniti la stragrande maggioranza di "idraulici ed elettricisti" o di persone che fanno lavori manuali simili sono immigrati (di cui gran parte dell'America Latina) di prima o seconda generazione, e che generalmente dopo la prima generazione diventano imprenditori, quindi non si capisce bene dove li troveranno se la strategia è quella di impedire ai nuovi di entrare nel paese
Ho lavorato per una decina di anni in Università Americane circa mezzo secolo fa. Già allora l'apporto dei graduate students (principalmente asiatici) era fondamentale. Lo era ancora di più in mie visite recenti a laboratori di ricerca dove gli asiatici (che pagano tasse e costosi biglietti aerei) dominavano. Grazie anche a questi studenti, gli US mantengono un milione e mezzo di dipendenti universitari, forse la maggior industria del paese Ma l'apporto e l'influenza culturale degli/sugli studenti stranieri sono incommensurabili. INCREDIBILE CHE QUALCUNO VOGLIA UCCIDERE LA GALLINA DALLE UOVA D'ORO.