L'arte di copiare e incollare
Ieri ho scritto un post sugli effetti redistributivi di Maganomics. Poche ore dopo, ho trovato il mio testo copiato e incollato in prima pagina su una testata di cui neanche conoscevo l'esistenza
Ieri ho scritto su Substack un post sugli effetti redistributivi di Maganomics, che mi รจ costato un lungo lavoro di preparazione.
Poche ore dopo aver inviato il post alla mia mailing list, ho trovato il mio testo copiato e incollato integralmente, pubblicato in prima pagina su una testata chiamata Italia.co, con il mio nome chiaramente indicato, per far intendere ai lettori che io collabori con tale sito.
Non conosco questa testata e fino a oggi non ne avevo mai sentito parlare. Non ho nulla a che fare con Italia.co e non desidero in alcun modo essere associato a essa. Non conosco il suo direttore e leggendo la pagina โChi siamoโ apprendo che questa testata puรฒ essere letta anche su Substack.
Per farvi unโidea della brutalitร dellโoperazione, potete confrontare il mio post con quanto pubblicato sulla testata che ha copiato e incollato il mio testo (almeno finchรฉ, spero ancora per poco, rimarrร online). In ogni caso, potete confrontare la mia home page con quella di questo sito e, poco piรน in basso, vedere uno screenshot del post in questione.
Mi dispiace scrivere questa nota e annoiare i lettori con un post che nulla ha di informativo. Chiedo scusa per questo mio gesto di invadenza.
Ma sono costretto, ancora una volta, a ricordare ai direttori di testate online o cartacee (alcuni dei quali probabilmente sono iscritti a questa newsletter) che non autorizzo la riproduzione, integrale o parziale, dei miei testi pubblicati sui social o sul mio Substack. Questo vale anche quando si riporta il mio nome, come se fossi un collaboratore della testata stessa. Succede con regolaritร , purtroppo. E regolarmente me ne accorgo, grazie ai Google Alert.
Sono felice se ciรฒ che scrivo risulta utile per orientarsi nelle dinamiche economiche di questi tempi difficili. Tuttavia, non approvo assolutamente il copia-incolla, nรฉ la rielaborazione dei miei testi per scopi editoriali o commerciali.
Non sono un giornalista, e il mio lavoro non รจ fornire gratuitamente contenuti a testate incapaci di produrre materiale proprio o il cui unico scopo รจ intercettare qualche clic sui propri banner pubblicitari.
La divulgazione รจ unโattivitร volontaria che richiede impegno, tempo, cura e responsabilitร . Puรฒ essere sostenuta da chi ne apprezza il valore, ma non deve diventare una risorsa da saccheggiare impunemente.
Pur essendo volontaria, questa attivitร ha un valore. Comportamenti come quello di Italia.co, scorretti e ingannevoli verso i lettori (cui viene fatto credere che io collabori con la testata), scoraggiano la produzione di tale valore e mi fanno considerare lโipotesi di smettere definitivamente.
Post scriptum: A chi esorta a denunciare e accendere dispute legali: grazie del consiglio, ma io sono un ricercatore, non un giornalista. L'attivitร di divulgazione mette giร a dura prova la mia gestione del tempo. Non ho il tempo e le risorse per accendere dispute legali con tutti quelli che copiano e incollano i miei testi. Non vivo di questo e non me lo posso permettere. Scemo io che passo ore a scrivere un post sulle conseguenze distributive di Maganomics (che giustamente non interessa molto al pubblico) anzichรฉ giocare con mia figlia.