Lo stalinismo Maga contro l’Europa
In un documento ufficiale, il Dipartimento di Stato degli USA accusa l’UE di essere una minaccia per la civiltà occidentale. E sostiene apertamente un cambio di regime in favore dell’estrema destra
Lo so: ho già inviato una newsletter ieri, e capisco che la frequenza possa infastidire o avvicinare i miei messaggi alla cartella dello spam. Ma credo sia importante condividere questo nuovo documento diffuso martedì attraverso un canale ufficiale del governo degli Stati Uniti, nella totale indifferenza dei media italiani (ed europei).
Forse non tutti sanno che il Dipartimento di Stato americano gestisce un Substack “ufficiale”, dove pubblica discorsi programmatici, linee guida e documenti strategici.
Il 27 maggio, su quella piattaforma è apparso un testo che ha il tono e l’impianto di un vero e proprio manifesto ideologico. Il titolo suona accademico: “The Need for Civilizational Allies in Europe”. Ma il contenuto è a dir poco incendiario.
Firmato da Samuel Samson, consigliere senior per la democrazia e i diritti umani (!), il documento presenta un tale ribaltamento della realtà che pare uscito dalla penna di un Goebbels postmoderno o di uno Stalin reazionario. E non è una provocazione editoriale, ma un atto trasmesso da un canale ufficiale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Il documento:
accusa l’Unione Europea di calpestare la democrazia e la civiltà occidentale, reprimendo sistematicamente il dissenso politico e la libertà di espressione, in modo da compromettere la regolarità delle elezioni;
denuncia un clima ostile alla fede cristiana e rilancia episodi marginali per costruire una narrazione di “persecuzione culturale” in corso;
elogia apertamente partiti di estrema destra come l’AfD in Germania e il Rassemblement National in Francia, dipingendoli come vittime di repressione antidemocratica da parte delle istituzioni europee e nazionali, e suggerendo implicitamente che questi partiti sono gli interlocutori naturali degli Stati Uniti nella comune battaglia per la civilizzazione dell’Europa;
auspica un riallineamento ideologico transatlantico fondato su una comune identità religiosa e anti-secolare, lasciando intendere neanche velatamente di auspicare l’instaurazione in Europa di regimi autoritari sul modello di quello ungherese di Viktor Orbán, insieme ai quali rinnovare l’alleanza con (la nuova autocrazia de)gli Stati Uniti.
In sintesi: il Dipartimento di Stato trumpizzato considera l’Europa attuale come un nemico ideologico, e individua nei suoi oppositori interni (cioè le destre radicali) gli unici partner legittimi della diplomazia statunitense. Si auspica un cambio di regime, ma soft: non con la forza, ma col favore delle urne (se vanno come si spera).
Così, paradossalmente, si accusa l’Europa di fare ciò che Trump sta facendo negli Stati Uniti: manipolare le piattaforme social, reprimere il dissenso, erodere i diritti civili e ridefinire e utilizzare strumentalmente le istituzioni in chiave ideologica.
La democrazia è fascismo, e il fascismo è democrazia
Riporto qui alcuni estratti, tradotti in modo letterale, per offrire un’idea chiara del tono surreale e delirante con cui l’amministrazione Trump descrive l’Europa agli americani — e al mondo. Il Dipartimento di Stato accusa le democrazie liberali di agire come regimi dittatoriali, e contemporaneamente auspica l’instaurazione di regimi autoritari per “ripristinare” la democrazia.
“Oggi, la promessa [di pace dell’Unione Europea] giace in frantumi. Al suo posto sopravvive una campagna aggressiva contro la civiltà occidentale. In tutta Europa, i governi hanno armato le istituzioni politiche contro i propri cittadini e contro la nostra eredità comune. Lungi dal rafforzare i principi democratici, l’Europa è degenerata in un focolaio di censura digitale, immigrazione di massa, restrizioni alla libertà religiosa e numerosi altri attacchi alle istituzioni democratiche.”
“In Germania, il governo ha istituito sistemi elaborati per monitorare e censurare il discorso online sotto la maschera della lotta alla disinformazione. Quando i cittadini tedeschi esprimono preoccupazioni legittime sugli effetti economici e sociali della globalizzazione o criticano i politici, rischiano multe, schedatura come radicali o perfino irruzioni della polizia nelle loro case. Il Digital Services Act dell’Unione Europea, presentato come misura per proteggere i bambini da contenuti dannosi, viene utilizzato per silenziare voci dissidenti attraverso una moderazione dei contenuti in stile orwelliano. Le agenzie di regolamentazione indipendenti ora sorvegliano le piattaforme social, comprese quelle americane come X, e minacciano multe enormi in caso di mancato rispetto delle loro rigide norme sui contenuti offensivi.”
“Questo ambiente influenza anche le elezioni in Europa. Come evidenziato di recente dal Segretario Rubio, il partito tedesco Alternative für Deutschland è stato appena etichettato come “organizzazione estremista” dai servizi segreti tedeschi, con il rischio di essere escluso dal processo elettorale. La candidata presidenziale francese Marine Le Pen è stata accusata di appropriazione indebita e, in deroga alle procedure usuali, immediatamente esclusa dalla competizione. Restrizioni simili si sono verificate in Polonia e Romania contro partiti o politici selezionati. Allo stesso tempo, nazioni cristiane come l’Ungheria sono ingiustamente etichettate come autoritarie e violatrici dei diritti umani.”
“Il progetto liberale globale non sta promuovendo la democrazia. Al contrario, la sta calpestando, insieme all’eredità occidentale, in nome di una classe dirigente decadente che ha paura del proprio popolo.”
“Le nostre preoccupazioni non sono di parte, ma di principio. La soppressione della libertà di espressione, l’immigrazione di massa, la repressione della religione e la limitazione delle possibilità di scelta degli elettori minacciano le fondamenta stesse del partenariato transatlantico. Un’Europa che rifiuta le sue radici spirituali e culturali, che tratta i valori tradizionali come reliquie pericolose, e che concentra il potere in istituzioni non rappresentative, è un’Europa meno capace di resistere alle minacce esterne e al degrado interno. Per queste ragioni, raggiungere la pace in Europa e nel mondo richiede non un rigetto della nostra eredità culturale condivisa, ma un suo rinnovamento.”
“Il regresso democratico dell’Europa non colpisce solo i cittadini europei, ma incide sempre più anche sulla sicurezza e sui legami economici degli Stati Uniti, nonché sui diritti di libertà di espressione dei cittadini e delle imprese americane.”
“La nostra speranza è che sia l’Europa sia gli Stati Uniti possano rinnovare il loro impegno nei confronti della nostra eredità occidentale, e che le nazioni europee pongano fine all’uso strumentale del potere statale contro coloro che cercano di difenderla.”
Perché leggere questi deliri è importante
Ci vuole stomaco per affrontare un testo simile. Ma è fondamentale farlo: questa è l’immagine dell’Europa che l’amministrazione Trump sta costruendo agli occhi degli elettori americani e del mondo intero.
Conoscere e capire il contenuto di questo manifesto — delirante, ma ufficiale — è essenziale per comprendere quali siano gli obiettivi strategici degli Stati Uniti trumpiani nei confronti dell’Europa. Proprio come Putin, l’amministrazione Trump considera l’Unione Europea un nemico culturale, politico e ideologico, e lavorerà per frantumarla, al fine di sostituire le democrazie con regimi autoritari sul modello Orbán o, nei sogni più cupi, Putin stesso.
Questo testo dovrebbe essere letto da tutti. Dai leader politici, ai giornalisti, agli elettori. Perché flirtare con un potere che vuole smantellare le istituzioni democratiche europee e sostituirle con autocrazie etniche e illiberali non è diplomazia ma complicità. E nel prestarsi miopemente a questa strategia, la nostra premier Giorgia Meloni contribuisce ad alimentare una minaccia esistenziale per l’Europa, l’Italia e le nostre libertà civili e politiche.
PS: il prossimo post sarà probabilmente (se non interverranno altre novità) dedicato alle conseguenze della decisione del tribunale federale per il commercio internazionale, che ha giudicato illegittimi i dazi imposti dall’amministrazione Trump.
Nota: non autorizzo la riproduzione integrale o parziale, né la rielaborazione, dei miei testi. Questo vale anche quando, al termine del copia-incolla, si riporti il mio nome, come se fossi un collaboratore della testata stessa.
Vale la pena di richiamare quello che Popper dice sulla tolleranza illimitata.
"la tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi" Karl Popper da La società aperta e i suoi nemici
È capitato anche a me di leggere ieri questo documento ufficiale e ad avere grosse difficoltà ad arrivare in fondo e anch'io l'ho condiviso con la mia ristretta cerchia di contatti. Spero altri facciano lo stesso.
Il problema però rimane sempre lo stesso. A forza di martellare questi contenuti riusciranno a convincere sempre più persone che stanno vivendo in una dittatura. È il ribaltamento della realtà (la democrazia è fascismo e il fascismo è democrazia, appunto).
Così conquistano e stuprano le democrazie usando la democrazia. Come facciamo a difenderci?