Cos’è il Big Beautiful Bill di Trump
Un concentrato di trumpismo: toglie risorse alla maggioranza della popolazione (soprattutto ai poveri) per arricchire l’1% e la famiglia reale
Negli ultimi giorni avrete forse sentito parlare del grande disegno di legge in discussione al Congresso degli Stati Uniti. Secondo alcune ricostruzioni, la sua approvazione sarebbe all’origine dello scontro tra Donald Trump ed Elon Musk, che ha criticato apertamente gli effetti del provvedimento sul debito pubblico.
Il disegno di legge, che la Casa Bianca ha ribattezzato “One Big Beautiful Bill Act” (OBBBA), è uno dei capisaldi di Maganomics, e riassume in modo eloquente la visione economica — e più in generale politica e sociale — del presidente. Appena approvato dalla Camera dei Rappresentanti, è atteso ora il via libera anche dal Senato.
Si tratta, con ogni probabilità, della più imponente redistribuzione di potere d’acquisto dai poveri ai ricchi mai avvenuta negli Stati Uniti, grazie soprattutto ai tagli drastici alla sanità e all’assistenza sociale, e alla contemporanea riduzione delle imposte per l’élite.
Gli effetti sul debito pubblico e sul dollaro
La principale ragione per cui Musk ha criticato OBBBA riguarda l’enorme fardello che il disegno di legge imporrebbe al debito pubblico americano. Secondo il Congressional Budget Office (CBO), il Big Beautiful Bill aumenterebbe il deficit federale di 2,4 trilioni di dollari nel prossimo decennio, portando il rapporto debito/PIL al 124% — o al 129% se le misure previste diventassero permanenti.
Il CBO stima che, nello scenario più favorevole, la spesa per interessi sul debito raggiungerà i 551 miliardi di dollari, portando l’impatto complessivo del disegno di legge sul disavanzo federale a 3.000 miliardi.
Nel lungo periodo, le previsioni sono ancora più preoccupanti: secondo lo Yale Budget Lab, se le misure fiscali introdotte diventassero permanenti, il rapporto debito/PIL salirebbe al 200% entro il 2055.
Grazie al cosiddetto “privilegio esorbitante del dollaro”, gli Stati Uniti hanno a lungo potuto finanziare la spesa in deficit senza difficoltà, con effetti contenuti sulla sostenibilità del debito pubblico. Ma questo privilegio mostra oggi segni evidenti di erosione.
Se gli investitori continueranno ad allontanarsi dagli asset denominati in dollari – e dai Treasury Bond in particolare – chi finanzierà il gigantesco trasferimento di risorse promosso da Trump a favore dei più ricchi? È probabile che i rendimenti dei titoli del Tesoro aumentino sensibilmente, con un impatto diretto sull’onere del debito e sulla stabilità fiscale del Paese.
Questa pressione potrebbe costringere la Federal Reserve a mantenere i tassi di interesse elevati, alimentando ulteriormente lo scenario di stagflazione verso cui gli Stati Uniti sembrano avviarsi. Uno scenario interamente auto-inflitto, se si considera che solo pochi mesi fa i fondamentali macroeconomici del Paese erano solidi.
I poveri sprofondano e i ricchi ballano
L’aspetto più allarmante dell’OBBBA, tuttavia, è il suo impianto redistributivo rovesciato. Il disegno di legge prevede tagli draconiani alla spesa pubblica per le fasce sociali più deboli – con un impatto devastante sull’accesso all’assistenza sanitaria e sociale – per finanziare generosi sgravi fiscali a favore dei contribuenti più ricchi. Nella misura in cui gli sgravi non saranno coperti dai tagli, il finanziamento avverrà a debito.
Secondo le stime del CBO, per le famiglie appartenenti al decile più basso della distribuzione del reddito, il potere d’acquisto calerà in media del 4 %, a causa dei tagli a Medicaid e agli altri programmi assistenziali, combinati con modifiche fiscali che penalizzano i redditi più bassi. Al contrario, le famiglie nel decile più alto vedranno un guadagno stimato tra il 2 % e il 3 %, grazie ai tagli fiscali destinati ai redditi più elevati e ai patrimoni.
Si stima che milioni di persone perderanno l’accesso a Medicaid, molte delle quali sono bambini appartenenti al decile più basso della distribuzione del reddito. OBBBA, infatti, non si limita a favorire i ricchi a scapito dei poveri: colpisce anche i bambini per arricchire ulteriormente gli anziani. Come sottolinea Catherine Rampell sul Washington Post, circa la metà dei bambini negli Stati Uniti è oggi iscritta a Medicaid o al programma gemello CHIP (Children’s Health Insurance Program). I tagli a Medicaid danneggeranno tutti coloro che dipendono dal settore pubblico per l’assistenza sanitaria, ma in modo particolare i più giovani.
Inoltre, circa 2 milioni di bambini perderanno l’accesso ai buoni pasto a causa dei nuovi requisiti di rendicontazione delle ore lavorative. Molti altri, verosimilmente, subiranno una riduzione dell’assistenza alimentare per effetto di misure che trasferiscono il peso economico sugli stati o impongono tagli diretti ai benefici.
Secondo il Penn Wharton Budget Model dell’Università della Pennsylvania, la famiglia media appartenente al quintile più basso — con un reddito annuo compreso tra 0 e 16.999 dollari — perderebbe circa 1.035 dollari all’anno se il disegno di legge venisse approvato nella sua forma attuale. Ma l’impatto reale è ben più grave di quanto suggerisca questa cifra: perdere la copertura Medicaid non significa semplicemente avere 1.035 dollari in meno da spendere, ma trovarsi esclusi da qualsiasi forma di assistenza sanitaria.
Al contrario, secondo le stime dello stesso modello, le famiglie che si collocano tra il 90° e il 99,99° percentile della distribuzione del reddito beneficerebbero di un guadagno medio annuo di 44.365 dollari. Per lo 0,01% più ricco, il bonus fiscale supererebbe i 389.000 dollari all’anno.
OBBBA aggrava l’impatto dei dazi
Le cattive notizie per i poveri (e la classe media) non finiscono qui. I dazi generalizzati introdotti da Trump aggraveranno ulteriormente le difficoltà delle fasce più vulnerabili della popolazione. Si tratta, di fatto, di tasse sui consumi fortemente regressive. Le famiglie a basso reddito destinano quasi la totalità del proprio reddito ai consumi, per far fronte ai bisogni essenziali. I più ricchi, al contrario, ne consumano solo una quota, risparmiando o investendo il resto. Le tasse sui consumi, quindi, colpiscono in modo sproporzionato i poveri, lasciando sostanzialmente indenne chi sta meglio.
Secondo le stime dello Yale Budget Lab, tra il 2026 e il 2034 gli effetti congiunti del Big Beautiful Bill e dei dazi sottrarranno in media alle famiglie appartenenti al 10% più povero quasi il 7% del proprio reddito disponibile. All’estremo opposto della scala sociale, il decile più ricco beneficerà di un guadagno netto pari a circa il 2%, grazie agli sgravi fiscali e alla minore esposizione all’inflazione importata.
Come osserva lo stesso Budget Lab, si tratta di un esempio paradigmatico di redistribuzione al contrario: politiche pubbliche che tolgono risorse ai più vulnerabili per trasferirle ai già privilegiati.
Uno strumento di repressione
Tra le poche voci di spesa in aumento, spiccano quelle destinate all’apparato repressivo. Il disegno di legge stanzia oltre 75 miliardi di dollari per l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), destinati a intensificare le deportazioni, espandere i centri di detenzione e aumentare il personale impegnato nei raid urbani. A questi si sommano più di 60 miliardi per l’agenzia doganale e di frontiera (CBP) e almeno 150 miliardi di spese militari supplementari, in larga parte destinati allo sviluppo di sistemi autonomi come i droni (sull’importanza strategica dei droni e i suoi risvolti economici, si legga questo post). Il messaggio politico è inequivocabile: meno welfare, più repressione.
OBBBA prevede anche una moratoria decennale sulla regolamentazione statale dell’intelligenza artificiale, congelando non solo le nuove norme, ma anche leggi già in vigore in stati come Illinois, Colorado e California. Questo blocco normativo può essere letto come una premessa strategica per l’inasprimento degli strumenti di sorveglianza e repressione, soprattutto se considerato insieme a misure come il piano Catch and Revoke, che punta a utilizzare l’IA per monitorare i social media degli immigrati.
Il disegno di legge introduce anche una clausola che limita l’autorità del potere giudiziario: i tribunali federali non potranno più utilizzare fondi pubblici per far rispettare sanzioni per oltraggio alla corte (contempt of court) se non sarà stata precedentemente depositata una controgaranzia finanziaria.
In pratica, sarà più difficile far rispettare le sentenze giudiziarie nei confronti di funzionari pubblici, inclusi quelli dell’esecutivo. Diverse organizzazioni per i diritti civili avvertono che questa disposizione rischia di minare l’indipendenza della magistratura, rendendo le ingiunzioni applicabili solo a chi può permettersi di anticipare risorse finanziarie rilevanti.
Epilogo
La società plasmata dal Big Beautiful Bill sarà ancora più polarizzata, sia nella distribuzione del reddito sia nell’accesso alla salute. Una vasta maggioranza si troverà ad affrontare crescenti difficoltà nel far quadrare i conti a fine mese, mentre una ristretta élite potrà migliorare ulteriormente la propria condizione. È uno scenario che, negli ultimi decenni, si è rivelato terreno fertile per il risentimento politico: un sentimento che la propaganda saprà facilmente deviare verso nemici esterni, come gli immigrati. Parallelamente, dopo la militarizzazione delle principali agenzie federali dedicate alla sicurezza — FBI, CIA, ICE, forze armate — i cui vertici sono già stati sostituiti da fedelissimi del presidente, pronti a eseguire ordini senza porsi domande sulla loro legittimità, si rafforzeranno i meccanismi di controllo interno.
In sintesi, l’America che uscirà da Maganomics sarà un paese più diseguale, più rancoroso, più sorvegliato, e decisamente più facile da governare per un regime autoritario.
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Bel post! Alcune considerazioni :
1)penso che Musk si sia lamentato più per ripicca che filantropia, presumo che gli diano fastidio gli sgravi ai pidocchiosi milionari
2)manca il link sui droni
3)80 anni di propaganda che ogni servizio sociale è comunismo peggio di 11 settembre non credo saranno intaccati
Sembra chiaro. Grazie