Gli Stati Uniti sono solo un’anteprima di un conflitto sempre più sistemico tra autoritarismo e stato di diritto, che potrebbe estendersi a ogni democrazia
Testo interessante ma...se non si autorizza la citazione e nemmeno la rielaborazione a cosa dovrebbe servire?... se tutti utilizzassero queste 'regole' la scienza e l'opinione pubblica non sarebbero mai nate...ci ripensi...grazie
Non è questo che dice il testo della nota, ovviamente. Chiunque può condividere, citare, e fare di questo testo ciò che vuole. Non si autorizza il copia e incolla integrale da parte di giornalisti, blogger e responsabili di testate online. So che sembra assurdo dover specificare una cosa del genere, ma purtroppo succede continuamente. In ogni caso, grazie del commento: mi hai fatto rendere conto che devo aggiornare la nota per renderla ancora più chiara.
Ok. Ora mi è chiaro cosa si può fare o non fare. Grazie (anche per le preziose analisi con le quali concordo pienamente. G.G., prof. associato di Scienza politica, Università della Calabria)
Per me il passaggio chiave è questo: "tutte le democrazie del mondo devono scegliere se contrastare attivamente l'avvelenamento dell'ecosistema dell'informazione e delle istituzioni democratiche, o accettare passivamente di scivolare nell'autoritarismo.". Spero non sia troppo tardi, che i pozzi non siano già così avvelenati da rendere inefficace qualsiasi tipo di contrasto. Anche perché, esposti come siamo a quantitativi impressionanti di fake news, i nostri anticorpi si sono nel frattempo molto indeboliti.
Penso che le piattaforme social abbiano raggiunto nei paesi democratici un livello di sviluppo che contribuisce potentemente alla disgregazione dei modi di ragionare e di agire dei cittadini. Nell'assenza di controlli consapevolmente adeguati da parte dello stato siamo arrivati a situazioni forse non più rimediabili. E' necessario che mezzi di informazione nuovi e diversi ( come questo e come altri che ora non so immaginare) nascano e si diffondano portando la forza della verità a disposizione di chiunque.
Le vicissitudini del linguaggio non possono non richiamare le analisi di V. Klemperer ormai ottant'anni fa. E viene da chiederesi quindi con maggiore sconforto come se ne esce.
...senza dimenticare che, per gli americani, gli italiani non sono bianchi, al massimo sono latinos
Il confine tra libertà di espressione e autodifesa della democrazia è forse il punto più delicato delle società liberali.
Trump ha superato questo confine e purtroppo non sarà il solo.
Testo interessante ma...se non si autorizza la citazione e nemmeno la rielaborazione a cosa dovrebbe servire?... se tutti utilizzassero queste 'regole' la scienza e l'opinione pubblica non sarebbero mai nate...ci ripensi...grazie
Non è questo che dice il testo della nota, ovviamente. Chiunque può condividere, citare, e fare di questo testo ciò che vuole. Non si autorizza il copia e incolla integrale da parte di giornalisti, blogger e responsabili di testate online. So che sembra assurdo dover specificare una cosa del genere, ma purtroppo succede continuamente. In ogni caso, grazie del commento: mi hai fatto rendere conto che devo aggiornare la nota per renderla ancora più chiara.
Ok. Ora mi è chiaro cosa si può fare o non fare. Grazie (anche per le preziose analisi con le quali concordo pienamente. G.G., prof. associato di Scienza politica, Università della Calabria)
Ha letto questo articolo perfettamente in linea con le sue riflessioni?
https://www.nytimes.com/2025/06/09/opinion/america-russia-authoritarian-language.html?smid=nytcore-android-share
Per me il passaggio chiave è questo: "tutte le democrazie del mondo devono scegliere se contrastare attivamente l'avvelenamento dell'ecosistema dell'informazione e delle istituzioni democratiche, o accettare passivamente di scivolare nell'autoritarismo.". Spero non sia troppo tardi, che i pozzi non siano già così avvelenati da rendere inefficace qualsiasi tipo di contrasto. Anche perché, esposti come siamo a quantitativi impressionanti di fake news, i nostri anticorpi si sono nel frattempo molto indeboliti.
Penso che le piattaforme social abbiano raggiunto nei paesi democratici un livello di sviluppo che contribuisce potentemente alla disgregazione dei modi di ragionare e di agire dei cittadini. Nell'assenza di controlli consapevolmente adeguati da parte dello stato siamo arrivati a situazioni forse non più rimediabili. E' necessario che mezzi di informazione nuovi e diversi ( come questo e come altri che ora non so immaginare) nascano e si diffondano portando la forza della verità a disposizione di chiunque.
Quella foto ricorda vagamente piazza tienanmen.
https://www.facebook.com/share/p/1AuvmT7nPe/
Le vicissitudini del linguaggio non possono non richiamare le analisi di V. Klemperer ormai ottant'anni fa. E viene da chiederesi quindi con maggiore sconforto come se ne esce.
E in italia come siamo messi?...😔