Listen now (14 mins) | Le proposte di Zohran Mamdani non sono radicali né rivoluzionarie, ma neanche facili da realizzare o particolarmente incisive. La sua comunicazione, invece, può fare la differenza
Grazie prof, un ottimo e lucido approfondimento. Ormai è diventato impossibile chiarirsi le idee tramite la stampa generalista. In sintesi, le proposte di questo nuovo candidato sindaco sono attraenti ma molto difficili da realizzare. potrebbe vincere le elezioni, per poi esitare in una grande delusione dopo qualche anno.
Mi chiedo se lo spreco del cibo negli stati uniti sia pari a quello praticato dai supermercati in Italia.
Ricordo ai tempi del covid che chi era nel settore della compravendita di frutta e verdura mi parlava di quintalate di roba mandata al macero a causa del blocco delle crociere con conseguente diminuzione della domanda.
Quanto sarebbe possibile recuperare e quanto potrebbe rappresentare un modo per andare incontro a chi fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena (credo numericamente molti più che in Italia, venendo a mancare la rete di protezione familiare, almeno nelle forme che abbiamo noi).
Intanto vorrei ringraziarla professore perché il suo si conferma essere uno spazio di approfondimento delle idee e di dibattito aperto, anziché un luogo dove le tifoserie esercitano la loro sterile professione di fede. Per quanto riguarda Mamdani, confesso di non avere ancora un’idea precisa in proposito. A fronte di una comunicazione efficace, non mi pare abbia messo in campo proposte particolarmente concrete. Indubbiamente la sua connotazione anti establishment ed il fatto di parlare di problemi di tutti i giorni ne ha decretato il successo, soprattutto tra i giovani, ma mi pare una risposta al momento prevalentemente emotiva. Mi piacerebbe vedere alla prova, quando sarà il momento, candidati che mi sembrano più strutturati come l’attuale governatore della California Gavin Newsom oppure Tim Walz, governatore del Minnesota. Anche se qui il rischio è l’opposto, cioè quello di non riuscire ad interpretare i veri bisogni dei cittadini.
Grazie per l’analisi. Mi dispiace ci siano persone pronte ad accusare e sparare su un buon lavoro di divulgazione come il suo. Si attacca soprattutto quando si è accecati dalle emozioni e non si riesce ad argomentare…
Apprezzo molto il modo in cui Fabio Sabatini ha affrontato l'analisi di questi tre punti del programma di Mamdani: l'analisi economica della fattibilità ed efficacia delle proposte. Tuttavia non possiamo nasconderci che ciò che, in tutto il mondo, ha suscitato interesse, speranze e timori , quando non reazioni di odio e rigetto sono le caratteristiche prettamente politiche della figura del candidato. In tutto il mondo i progressisti si chiedono come il partito democratico potrà smettere di deludere i suoi potenziali elettori e di favorire così una destra terribile: è l'eccesso di moderatismo o di radicalismo che ha nuociuto? E non si può trovare una chiave per far confluire il supporto di elettori che come alternativa hanno il trumpismo? E a NY come reagiranno ebrei e islamici a un candidato che non appare antisemita ma parla chiaro sulla Palestina? Insomma si gioca moltissimo in questa elezione e spero proprio che chi può cooperi nel costruire un fronte ampio e unito. La concretezza sui programmi può essere la chiave giusta.
Tutto molto bello sulla carta, forse per una città di dimensioni più piccole potrebbe anche risultare fattibile ma una metropoli come New York? Non si rischia di cadere poi nell'estremo opposto, di un controllo esasperato dei cittadini e del rispetto delle norme? Perché interventi così radicali e capillari credo richiedano un altrettanto radicale e capillare sistema di controllo.
Sicuramente sul fronte della comunicazione e dell'immagine, Mamdani sta giocando ottime carte ed è mille passi avanti rispetto ad altri candidati dem.
Però, di nuovo mi chiedo se la differenza la farà ancora la forza comunicativa e la capacità di sfruttare i social.
A me sembra che la parte più importante sia l'aspetto puramente politico delle sue proposte. La ricerca di possibili strade per una reale ridistribuzione e una maggiore (seppur contenuta) equità sociale. Non sono in grado di dire, ovviamente, se ha in testa la maniera di superare le difficoltà, ma se ci si limitasse a proporre solo cose facili da realizzare non ci sarebbe politica né buona amministrazione, ma semplicemente gestione mediocre della cosa pubblica.
Se ho ben capito, nelle proposte di Mamdani c' è un così alto tasso di irrealizzabilità che fa pensare: se questo è quanto prospetta a livello di amministrazione di una città (seppur più popolosa del Belgio), quali disastri sarebbe capace di prospettare a livello degli interi Stati Uniti? Ma allora, la sua strategia comunicativa è davvero così efficace?
Grazie prof, un ottimo e lucido approfondimento. Ormai è diventato impossibile chiarirsi le idee tramite la stampa generalista. In sintesi, le proposte di questo nuovo candidato sindaco sono attraenti ma molto difficili da realizzare. potrebbe vincere le elezioni, per poi esitare in una grande delusione dopo qualche anno.
Molto interessante e chiaro.
Mi chiedo se lo spreco del cibo negli stati uniti sia pari a quello praticato dai supermercati in Italia.
Ricordo ai tempi del covid che chi era nel settore della compravendita di frutta e verdura mi parlava di quintalate di roba mandata al macero a causa del blocco delle crociere con conseguente diminuzione della domanda.
Quanto sarebbe possibile recuperare e quanto potrebbe rappresentare un modo per andare incontro a chi fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena (credo numericamente molti più che in Italia, venendo a mancare la rete di protezione familiare, almeno nelle forme che abbiamo noi).
Intanto vorrei ringraziarla professore perché il suo si conferma essere uno spazio di approfondimento delle idee e di dibattito aperto, anziché un luogo dove le tifoserie esercitano la loro sterile professione di fede. Per quanto riguarda Mamdani, confesso di non avere ancora un’idea precisa in proposito. A fronte di una comunicazione efficace, non mi pare abbia messo in campo proposte particolarmente concrete. Indubbiamente la sua connotazione anti establishment ed il fatto di parlare di problemi di tutti i giorni ne ha decretato il successo, soprattutto tra i giovani, ma mi pare una risposta al momento prevalentemente emotiva. Mi piacerebbe vedere alla prova, quando sarà il momento, candidati che mi sembrano più strutturati come l’attuale governatore della California Gavin Newsom oppure Tim Walz, governatore del Minnesota. Anche se qui il rischio è l’opposto, cioè quello di non riuscire ad interpretare i veri bisogni dei cittadini.
Grazie per l’analisi. Mi dispiace ci siano persone pronte ad accusare e sparare su un buon lavoro di divulgazione come il suo. Si attacca soprattutto quando si è accecati dalle emozioni e non si riesce ad argomentare…
Apprezzo molto il modo in cui Fabio Sabatini ha affrontato l'analisi di questi tre punti del programma di Mamdani: l'analisi economica della fattibilità ed efficacia delle proposte. Tuttavia non possiamo nasconderci che ciò che, in tutto il mondo, ha suscitato interesse, speranze e timori , quando non reazioni di odio e rigetto sono le caratteristiche prettamente politiche della figura del candidato. In tutto il mondo i progressisti si chiedono come il partito democratico potrà smettere di deludere i suoi potenziali elettori e di favorire così una destra terribile: è l'eccesso di moderatismo o di radicalismo che ha nuociuto? E non si può trovare una chiave per far confluire il supporto di elettori che come alternativa hanno il trumpismo? E a NY come reagiranno ebrei e islamici a un candidato che non appare antisemita ma parla chiaro sulla Palestina? Insomma si gioca moltissimo in questa elezione e spero proprio che chi può cooperi nel costruire un fronte ampio e unito. La concretezza sui programmi può essere la chiave giusta.
Ragionevoli proposte. In poche parole la medicina passa per suolo pubblico o a basso costo e costruzione pubblica. Un classico.
Tema a dibattere molto in Europa. E in Spagna, il mio paese
Tutto molto bello sulla carta, forse per una città di dimensioni più piccole potrebbe anche risultare fattibile ma una metropoli come New York? Non si rischia di cadere poi nell'estremo opposto, di un controllo esasperato dei cittadini e del rispetto delle norme? Perché interventi così radicali e capillari credo richiedano un altrettanto radicale e capillare sistema di controllo.
Sicuramente sul fronte della comunicazione e dell'immagine, Mamdani sta giocando ottime carte ed è mille passi avanti rispetto ad altri candidati dem.
Però, di nuovo mi chiedo se la differenza la farà ancora la forza comunicativa e la capacità di sfruttare i social.
A me sembra che la parte più importante sia l'aspetto puramente politico delle sue proposte. La ricerca di possibili strade per una reale ridistribuzione e una maggiore (seppur contenuta) equità sociale. Non sono in grado di dire, ovviamente, se ha in testa la maniera di superare le difficoltà, ma se ci si limitasse a proporre solo cose facili da realizzare non ci sarebbe politica né buona amministrazione, ma semplicemente gestione mediocre della cosa pubblica.
Se ho ben capito, nelle proposte di Mamdani c' è un così alto tasso di irrealizzabilità che fa pensare: se questo è quanto prospetta a livello di amministrazione di una città (seppur più popolosa del Belgio), quali disastri sarebbe capace di prospettare a livello degli interi Stati Uniti? Ma allora, la sua strategia comunicativa è davvero così efficace?